Nell’estate del 1886 il grande poeta Giosuè Carducci trascorse un periodo di riposo a Caprile e si innamorò dei paesaggi delle Dolomiti Agordine, arrivando a descriverle così, nelle lettere all’amico Giuseppe (pubblicate nelle Memorie di Giosuè Carducci di Giuseppe Chiarini):
“…Io sono qua tra le vere Alpi: torrenti alpini veri, al cui strepito mi addormento.. Grandi, cioè strette e dirupate vie alpine; ma ombreggiate di selve di abeti e larici. Monti veramente stupendi: moli dolomitiche, che paiono architetture di Titani che vogliono imitare a modo loro Michelangelo e il Brunellesco: la Civetta, il Pelmo, la Marmolada: l’uno più bello dell’ altra: la Civetta, che io vedo, anzi che io ho, dinanzi alla mia finestra, bellissima…”
Sentiero tematico Giosué Carducci a Caprile e l’abete secolare di 400 anni
di Alberto Bertini
Nel 2015 il Cai ha inaugurato un bellissimo sentiero dedicandolo a al poeta.
Si narra che Carducci durante questa bella passeggiata si fosse riposato proprio all’ombra dello splendido abete rosso secolare di circa 400 anni ancora presente ( vedi foto).
Il facile percorso è fattibile a piedi in circa 2 ore di camminata e parte da Caprile, passa per gli antichi villaggi del Colondèl (Lagusèl, Pian e Tòs) e offre splendide vedute della parete nord del monte Civetta e del lago di Alleghe. Dal punto di vista geologico, segnaliamo che in locolità “I Tof” si può anche osservare la vecchia cava sotterranea dismessa da cui veniva estratto l’alabastro zonato ( un tempo chiamato onice ).
Ringraziamo il prof Alberto Bertini per averci segnalato questo interessante luogo !
Altre curiosità geologiche del Proff. quì