Ogni paese e/o frazione dell’Agordino ha una propria fontana, solitamente di pietra e/o cemento. La fontana poteva avere diverse forme: da rettangolare a circolare e volte anche poligonale. La fontana, nei tempi antichi, serviva per l’approvvigionamento pubblico dell’acqua, ma ben presto divenne un luogo di aggregazione per la popolazione Agordina.
Spesso la fontana era affiancata dal lavatoio, solitamente di forma rettangolare, anch’esso in pietra e, spesso, dotato di tettoia per riparare dalle intemperie le donne che qui facevano il bucato. Nei pressi delle fontane si potevano trovare anche gli abbeveratoi per il bestiame, di solito utilizzavano l’acqua di scolo delle fontane, per non “sporcare” l’acqua destinata al consumo umano.
Il 14 agosto 2019, alle ore 19, presso la frazione di Tos a Rivamonte Ag. è stata inaugurato il restauro della “vecchia fontana”. All’inaugurazione erano presenti i rappresentanti degli Enti che hanno contribuito economicamente al restauro: l’amministrazione comunale di Rivamonte Ag. con il Sindaco Giovanni Deon, il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, con il nuovo presidente Ennio Vigne e il Gal Alto Bellunese con Flaminio Da Deppo. Il restauro della fontana e il recupero dello spazio in cui si erge é stato possibile grazie soprattutto, all’impegno degli abitanti della frazione di Tos, che nel corso degli anni, attraverso la tipica sagra della frazione, hanno raccolto fondi per devolverli all’amministrazione comunale.
Il progetto di restauro è stato redatto dall’Architetto Sabrina Pasquali e poi seguito nella Direzione Lavori dall’architetto Antonio Pollazon. Il progetto era stato commissionato all’architetto Pasquali, originaria di Voltago, su richiesta degli abitanti di Tos, che avevano particolarmente a cuore il recupero di quest’area antica e molto caratteristica della frazione. L’architetto Sabrina Pasquali svela che il progetto è partito diversi anni fa e che è stato un progetto abbastanza articolato. Infatti, dice Pasquali “ nella redazione del progetto di restauro si è posta particolare attenzione al rispetto della normativa del Decreto legislativo 42/2004, trattandosi di un bene vincolato e sottoposto alla tutela della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso”. Inoltre, continua Sabrina “si doveva porre attenzione agli interventi di pulitura, consolidamento e protezione di tutti gli elementi lapidei e metallici che compongono la fontana stessa, trattandosi di elementi di pregio risalenti alla metà del 1800.” Non meno importante, conclude l’Architetto Pasquali “la sistemazione dell’area circostante alla fontana, attraverso opere di convogliamento delle acque piovane, delimitazione e pavimentazione dell’area e realizzazione di un impianto di illuminazione per restituire il giusto decoro all’Intera Piazzetta”. Sabrina non nasconde l’emozione ed un pizzico di orgoglio, per aver contribuito alla restituzione di un bene comune tanto prezioso per gli abitanti agordini della frazione di Tos.