La Festa di San Giovanni, o meglio detta, la notte di S. Giovanni Battista cade tra il 23 e il 24 giugno. Festa Cristiana, ma di origine pagana: si celebra il solstizio d’estate con tradizioni, diverse di paese in paese, tramandate fino ai giorni nostri.
Il fuoco era propiziatorio per i raccolti, si facevano previsioni sui raccolti e sull’andamento della stagione estiva, ma era anche elemento purificatore per tutti coloro che si trovavano attorno a esso. Il momento del falò era anche momento di ritrovo della comunità, con particolari riti “magici” per sugellare le amicizie e trovare l’amore. Oltre al fuoco, l’elemento fondamentale è l’acqua (legata a San Giovanni Battista colui che battezzò Gesù): la rugiada al mattino è l’elemento che caratterizza molti riti propiziatori per giovani innamorati o che stanno cercando l’amore. Anche le erbe selvatiche e i fiori di campo hanno un significato tutto magico ma soprattutto proprietà benefiche se raccolte proprio durante la notte più corta dell’anno.
Nel comune di Livinallongo del Col di Lana l’antica tradizione dei fuochi di San Giovanni è stata convertita nel XVIII, più precisamente nel 1796 nei Fuochi del Sacro Cuore di Gesù.
Ricordiamo che Livinallongo del Col di Lana (Fodom in ladino) insieme a Colle Santa Lucia (Col in ladino) facevano parte del BUCHENSTEIN, territorio a sud est del Tirolo Antico, sotto il dominio del Vescovo di Bressanone. In tedesco Livinallongo prende il nome Buchenstein, mentre Colle S. Lucia Verseil (da Wersil da cui Fursil). Il termine Buchen pare si origini dal tedesco “pochen” che significa lavorare il MINERALE.⠀Due comuni vicini legati dalla storia delle MINIERE del Monte Pore e dalle vicende storiche accadute, nel corso dei secoli, in questi luoghi!
Il 3 giugno 1796 la Dieta Tirolese, preoccupata per la possibile avanzata di Napoleone Bonaparte nei territori del Tirolo, chiese aiuto a Dio (facendo voto) e affidò il Tirolo al Sacro Cuore di Gesù. Nel 1809 gli insorti tirolesi insieme ai Tiroler Schutzen (militari con funzione di difesa del territorio del Tirolo), rinnovarono la promessa di devozione al Sacro Cuore di Gesù, durante la Battaglia del Bergisel, a sud di Innsbruck contro il Regno di Baviera, in cui era stato annesso il Tirolo). Ci furono ben 4 battaglie: 3 furono vinte dagli insorti tirolesi mentre con l’ultima battaglia venne vinta dal Regno di Baviera. Viste le vittorie perpetrate ai danni del nemico, si decise di continuare e portare avanti la tradizione dei fuochi, la domenica successiva alla Festività del Sacro Cuore di Gesù, o comunque la Domenica successiva al Corpus Domini.
La festività del Sacro Cuore di Gesù è una festività mobile che dipende dalla Pasqua: cade di venerdì, nella terza settimana dopo Pentecoste (50 giorni dopo la Pasqua).
Grandi festeggiamenti con la Messa solenne, processione e spari di mortaretti. La sera si prevede l’accensione dei falò a forma di cuore o di croce, chiamati anche Hertz Jesus Feuer sulle montagne di tutto il Tirolo storico e in Alto Adige.
Testo di Elisa Manfroi
Bibliografia
‘Fiori di San Zuane di Vito Pallabazzer, Lingua e cultura ladina, Istituto Bellunese di Ricerche Sociali e Culturali, Belluno, 1989)
www.wikipedia.it
©Secco Gianluigi (Autore) – 2001 – tratto da “Mata” capitolo n°17
Archivio delle tradizioni orali del Veneto – http://www.venetrad.it/