Il 29 Giugno a Agordo si festeggia il patrono S. Pietro, in quella che più comunemente è chiamata la Sagra de S. Piero.
Ma la Chiesa di Agordo è dedicata a Maria Nascente; perchè, quindi, il Patrono di Agordo è San Pietro?
La prima Chiesa di Agordo era dedicata a S. Pietro ed è probabilmente la più antica chiesa dell’ Agordino: come racconta il Tamis “una chiesa, attorno alla quale si raccolse la prima comunità cristiana, indipendente, con sacerdote proprio. Questa primitiva chiesa era quella di San Pietro, designata come l’antica parrocchiale, costruita avanti il Mille. Sorgeva a lato della Loggia o sala del Consiglio – l’attuale farmacia.
La Chiesa di S. Pietro fu distrutta nel 1916 per l’ampliamento della strada, per permettere il passaggio delle truppe durante la Grande Guerra.
Sempre Tamis racconta : “nella pieve di Agordo si celebravano quattro feste solenni all’anno, con grande concorso di popolo, ed ognuna aveva la durata di 3 giorni; le feste erano la Natività di Maria Vergine (8 settembre), S.Luca Evangelista (18 ottobre), Domenica in Albis ( domenica dopo Pasqua) e S. Pietro Apostolo (29 Giugno). Nel 1409 , gli inviati della comunità di Agordo chiesero al Podestà se le persone povere e addebitate , potessero in questi giorni di festa, godere di una fiera franca ( cioè senza pagamenti per entrare ed uscire). Queste feste o solennità non avevano soltanto un aspetto religioso, ma assumevano un preciso carattere sociale per tutta l’intera Pieve. Con il passare del tempo, queste festività si ridussero ad una semplice fiera, senza più alcun richiamo religioso….
Tradizioni
La Barca di S. Pietro è una tradizione contadina diffusa nel Nord Italia: questa bellissima usanza consiste in un piccolo rito da farsi la notte tra il 28 e il 29 giugno.
Prendete un contenitore di vetro, riempito con acqua e lasciate scendere l’albume (trasparente) di un uovo. Mettete il contenitore sul balcone, o su un prato ma, comunque, all’aria aperta, in modo che Pietro e la rugiada del 29 giugno facciano la loro “magia”.
Il giorno di S. Pietro, al risveglio, nel contenitore di vetro troverete un veliero, con le vele più o meno spiegate: S. Pietro, infatti, durante la notte soffia nel contenitore, dimostrandosi vicino ai propri fedeli e preannunciando buoni (vele aperte) o cattivi auspici (vele chiuse), sia per i raccolti che per la vita quotidiana.
Non a caso troverete una forma che ricorda una barca: ricordate che Pietro, prima di essere uno dei 12 apostoli di Gesù, era un pescatore.
Riva so Mare de San Piero
Antiche credenze popolari raccontano che la mamma di S. Pietro fosse una donna cattiva, invidiosa che non aveva fatto nient’altro di buono che partorire il figlio, Simone (detto Pietro), futuro primo Papa della Chiesa Cattolica. Per questa sua vita dissoluta, la mamma di Pietro non si era meritata il Regno dei Cieli ed era finita all’inferno.
Il figlio, custode delle chiavi del Paradiso chiese a Dio di perdonare la madre e di poterla rivedere almeno una volta: Dio acconsentì e ordinò agli angeli di costruire una scala che arrivasse fino all’inferno, per permettere alla donna di raggiungere il figlio, almeno una volta all’anno, il 29 giugno. Una volta calata la scala, la donna cominciò a salire verso il cielo, ma le anime dannate si aggrapparono alle gambe della donna, per poter uscire dagli Inferi: si scatenarono, quindi, tafferugli tra le anime infernali e la donna che cercava di tornare dal figlio. La scala si ruppe e tutti precipitarono nuovamente all’inferno.
Si narra che i temporali brevi, ma di grande intensità, che si verificano ogni anno, prima e dopo la festività di S. Pietro e Paolo (29 giugno), annuncerebbero il tentativo di salita al Paradiso della Mamma di S. Pietro (i tuoni sarebbero la urla di rabbia dei dannati).
Per questo all’arrivo dei temporali, ancora oggi si dice: “Senti, senti che riva so Mare de S. Piero”.