A Taibon Agordino (BL), un comune confinante con Agordo, per un certo periodo ha condiviso un progetto simile ad Agordo Paese del Graffito. Per 5 anni consecutivi, sotto la direzione di Dunio, gli alunni della scuola elementare locale, hanno contribuito ai 5 graffiti realizzati e visibili all’esterno di alcuni edifici del territorio.
Uno di questi, un graffito di 22 m.quadrati, rappresenta una delle leggende più conosciute dalla popolazione di Taibon Agordino : ”La leggenda della Bissa Bianca”, che vi raccontiamo nella sintesi riportata sotto.
– LA LEGGENDA DELLA BISSA BIANKA-
Protagonista principale della leggenda è “un strazon da Moena” e uno dei messaggi del racconto è quello di non giudicare le persone dall’aspetto esteriore: a tutta la popolazione taibonera “el parea un zarlatan” (ciarlatano) ma invece a costo della sua vita ha salvato gli abitanti di Taibon dall’enorme Bissa Bianka.
La leggenda è ambientata nell’attuale valle di San Lucano che veniva chiamata in tempi remoti “Val Bissera” in quanto ricca di vari tipi di vipere, basilischi e dragoni con le ali; la presenza di simili esseri rendeva agli abitanti di Taibon la valle inaccessibile.
Un giorno il nostro “strazon”, venuto dalla valle di Fassa, udendo le lamentele degli abitanti fece costruire dagli stessi una enorme calchera e dopodiché si mise a suonare il suo magico zufolo.
Al suono del magico strumento si scatenò verso la valle una enormità di fischi e fruscii, erano i serpenti di ogni genere, i vari obelischi e dragoni con le ali che si recavano ammaliati all’interno della calchera per finire bruciati.
L’ atto finale della leggenda racconta che l’ultima a scendere fu l’enorme Bissa Bianka che attorcigliando il viandante fassano lo portò con se nella calchera, il tutto sotto la visione stupita e disperata degli abitanti di Taibon.
Dunio Piccolin