- Località Pian d’Ombretta 32020 Rocca Pietore BL
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Sotto la “Parete d’Argento”
Fotografia di Serena Scardanzan.
Ai piedi della Parete d’Argento, la Sud della Marmolada, ed alle cime di Ombretta ed il Sasso Vernale, sorge il rifugio Onorio Falier.

Arrivando al rifugio.
Fotografia di Serena Scardanzan
Fu costruito nel 1911 per volontà sopratutto di Arturo Andreoletti, che premeva affinchè ci fosse un punto di appoggio in Valle Ombretta dato che fin prima, gli accessi per ripetere la prima salita a Punta Penia da Sud di B.Tommason, M. Bettega e B. Zagonel avvenivano dal Rifugio Contrin per il Passo Ombrettola.

Il fungo di Ombretta e le altre cime del sottogruppo di Ombretta-Ombrettola.
Fotografia di Serena Scardanzan.
L’allora Presidente del CAI di Venezia Giovanni Chiggiato prese in seria considerazione questa proposta e diede ad Emanuele Murer, costruttore alcuni anni prima del rifugio Mulaz, il compito di erigerlo.

Targa del sentiero Arturo Andreoletti.
Fotografia di Serena Scardanzan.
Il Comune di Rocca Pietore non solo approvò il progetto, ma fornì gratuitamente tutto il legname necessario.
Nel ferragosto del 1911 il CAI di Venezia inaugurava il suo sesto rifugio nelle Dolomiti, il rifugio Ombretta, il compito di custodirlo fu dato a Vincenzo Fersuoch, guida alpina di Sottoguda.

Il rifugio con la grandiosa “Parete d’Argento” che lo sovrasta.
Fotografia di Serena Scardanzan.
Rimase aperto solo 3 stagioni, lo scoppio della Grande Guerra ne causò l’abbandono e nel 1917 fu distrutto dalle cannonate austriache.
Per oltre vent’anni la Valle Ombretta rimase senza il suo rifugio i cui resti si potevano trovare sparsi in ogni dove, fu improvvisato un punto d’appoggio sfruttando una baracca degli alpini sul Passo Ombretta versante agordino, il piccolissimo rifugio Capitano Nino Berti.
La necessità di una sua ricostruzione fu sottolineata da Ettore Castiglioni, così nell’Agosto del 1939 fu inaugurato per la seconda volta, dedicandone la memoria ad Onorio Falier, socio vitalizio del CAI di Venezia.

Targa del CAI di Venezia all’ingresso del rifugio.
Fotografia di Serena Scardanzan.
Il Secondo Conflitto Mondiale è causa di un nuovo abbandono del Rifugio, che rimarrà chiuso per mancanza di clienti e di gestore. Non fu bombardato ma comunque alla fine del Conflitto non rimaneva molto in piedi.
La sezione fu impegnata nel ripristino fino al 1949, anno in cui il Rifugio ricominciò la sua attività.

Dal rifugio verso Serauta.
Fotografia di Serena Scardanzan.
Dopo brevi gestioni, nel 1954 fu affidato a Nino Del Bon originario di Canale d’Agordo, che con la moglie Agnese ed i figli Dante e Bruno lo gestì per 35 anni, in seguito ne presero le redini il figlio Dante con la moglie Franca che tutt’ora sono lì ad accogliere le famiglie che vogliono fare una passeggiata tranquilla da Malga Ciapela, gli alpinisti che puntano alle grandiose Vie della Sud della Marmolada ed i protagonisti delle varie traversate che si possono compiere da una valle all’altra.
Salendo da Malga Ciapela si arriva dapprima alla Malga Ombretta, situata all’inizio della Valle e del Pian d’Ombretta.

Malga Ombretta ai piedi della Marmolada.
Fotografia di Serena Scardanzan
Gli accessi principali per il Rifugio Falier sono i seguenti:
- Sent. 610 Da malga Ciapela (Rocca Pietore) per Malga Ombretta;
- Sent. 602 Da Alba di Canazei per Rifugio Contrin e 610 per Passo Ombretta;
- Sent. 607 Da Rifugio Contrin Per Passo Cirelle e 612 per Passo Ombrettola;
Si può raggiungere anche con delle traversate dalla Valle Del Biois, per conoscere la difficoltà di ogni sentiero seguite sempre le indicazioni sui siti dedicati.
Contatti ed informazioni sul Rifugio su: Rifugio Falier
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