Quando ancora le automobili erano poche nelle nostre vallate, ogni giorno le persone si spostavano a piedi, spesso con grandi fatiche per i dislivelli, lungo sentieri e stradine perfettamente lastricate e delimitate da muretti a secco, che li proteggevano dal dilavare delle piogge e dal vento : i sassi di tutti questi muretti erano tagliati e appoggiati a mano.
Vennero costruiti così bene che a distanza di decenni, se non cento anni, resistono ancora, ed è un piacere camminarci.
Ogni pietra, ci racconta di mamme che portavano il latte nelle latterie a fondovalle e rincasavano con il pane o qualche genere di prima necessità, di bambini che andavano e tornavano da scuola, di padri che raggiungevano le miniere o altri luoghi di lavoro, di carichi di legna o fieno trascinati con le “linzole”.
I muschi ormai ricoprono ogni sasso, qui trovano un perfetto ecosistema insieme a insetti e piccoli fiori e spesso gli alberi vi sono cresciuti attraverso, sfidando la forza di gravità e creando forme strane.
Uno dei più begli esempi che troviamo ad Agordo è quello del “Salt de Carnia” che collega Val di Frela a Col Vignas.