Autore: Albino Mezzacasa
UBICAZIONE: Frazione Toccol – Casa Carlin
MISURE: misure massime m 3,00 x m 5,80
NOTE TECNICHE: graffito eseguito con tre strati sovrapposti di malte colorate; realizzato in 5 “giornate” (8-12 aprile 2017).
DESCRIZIONE
Il soggetto del graffito rappresenta la mitologica figura alata dell’araba fenice. Storicamente parlando la fenice viene menzionata per la prima volta in un libro della Bibbia, l’Esodo (VII secolo a.C.), ed è spesso nota anche con l’epiteto di araba fenice e chiamata anche uccello di fuoco, ed è una figura mitologica nota per il fatto di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte.
La presenza dell’araba fenice sulla parete di casa Carlin trova giustificazione dal fatto che l’edificio stesso, dopo anni di abbandono è stato abbattuto e rinato nell’edificio attuale; il gruppo di macerie ai piedi della fenice simboleggia appunto la vecchia casa che tramite il volo dell’uccello vede la rinascita dell’edificio. Il motto della fenice è “Post fata resurgo” (dopo la morte torno ad alzarmi) ed è in riferimento allo nuovo alla vita del nuovo edificio.
NOTE SULL’AUTORE: Albino Mezzacasa è nato il 4 aprile 1950 a La Valle Agordina (BL), dove risiede ed opera. Artista poliedrico, la sua attività coinvolge varie attività artistiche, dalla scultura del legno, sua specialità e dove è un attento conoscitore tecnico di vari tipi di legno, dalla lavorazione del ferro, al disegno a china, alla grafica d’arte della puntasecca e dell’acquaforte sviluppata nella Stamperia d’Arte Busato a Vicenza e in fine ad alcune esperienze con la tecnica del graffito tradizionale a fianco dell’artista falcadino Dunio Piccolin. Discendente da vecchia famiglia di falegnami, anche mobilieri, il suo lavoro (impiegato comunale) per necessità è stato di tutt’altro genere, ma il richiamo del legno e dell’arte lo ha portato fin da bambino ad indagare mondi di fantasia, cimentandosi con passione e profitto soprattutto nella scultura.
Mezzacasa è uno dei pochi artisti agordini, l’altro è Tita Zasso, che ha partecipato all’ex tempore di scultura di San Martino a Belluno; presente per sei edizioni alla manifestazione del capoluogo e nel 2004 gli è stato assegnato il “Premio Scuola”. Nel corso della sua attività artistica tiene diverse mostre personali e collettive e partecipa a diversi simposi internazionali di scultura estemporanea (Recoaro Terme, Motta di Livenza, Sappada, Auronzo, San Giorgio delle Pertiche, Canale d’Agordo ecc.ecc.). Tra le sue opere lignee si ricordano il nuovo altare maggiore nella parrocchiale di La Valle Agordina, la Madonna della Neve nella chiesetta degli Alpini a Passo Duran, la Madonna di Loreto nel villaggio di Fadés a La Valle e il Crocefisso di un edicola a Crostolin di Agordo.