La valle di Gares è una valle chiusa che si inoltra per quasi sette chilometri nelle Pale di San Martino. L ‘imponente massiccio delle Comelle abbraccia la valle e rappresenta la sorgente del Rio delle Comelle o torrente Liera , che attraversa tutta la valle di Gares per gettarsi nel torrente Biois all’altezza dell’ abitato di Canale d’Agordo.
Il termine Gares deriverebbe dal termine locale geres ovvero luoghi ricchi di ghiaie La prima descrizione della Valle di Gares risale al 1781, ad opera del botanico franco-autriaco Belsazar A. Haquet De La Motte, scopritore nel 1777 del fiore d’alta montagna “Potentilla nitida”.
Il 10 giugno 1865 gli inglesi Tuckett, Freshfield, Bachouse e Fox accompagnati dalle guide di Savoia Francois Devouassoud e Peter Michel, compiono la prima traversata delle Comelle, partendo da S. Martino di Castrozza con arrivo a Gares, collegando così la valle del Cismon a quella del Biois. Un percorso che diventerà così famoso che l’inglese John Ball, primo conquistatore del Pelmo, compiuta a sua volta l’attraversata delle Comelle, la volle inserire nella sua celebre “Guida delle Alpi”.*
In epoca non molto lontana la Val Gares rappresentava una grande risorsa economica per i suoi abitanti, che a essa ricavavano gran parte del foraggio per il mantenimento dei bovini e degli ovini.
Ricchi e verdeggianti erano i pascoli di Valbona, La Stia, Gares, Palalada, Campigat e Caoz, dove in estate si praticava l’alpeggio.
Delle molte malghe, l’unica rimasta è Malga Stia: la malga è stata trasformata in un accogliente esercizio agrituristico: è sosta ideale per gli escursionisti che durante l’estate transitano nelle vicinanze diretti a Forcella Stia o al Rifugio Mulaz.
Un tempo , dalle montagne, intere famiglie scendevano a valle “co i fas de fen” (fasci di fieno) portati a spalla o caricati sulle “ridole” (slitte) per garantire l’approviggionamento di fieno per il lungo inverno. Scomparso quasi completamente questo tipo di economia, la Val Gares offre moltissimi spunti per escursioni e semplici passeggiate.
Gares è una piccola frazione di Canale d’Agordo frequentato a turisti e villeggianti e secondo la toponomatica locale significherebbe luogo con aceri .
Un tempo famoso per le miniere del Sass Negher, Gares divenne un importante centro minerario le cui concessioni di sfruttamento erano affidate alle famiglie Crotta, Paragatta e Remondini. Con la crisi delle miniere il paese decadde rimanendo però un’interessante località turistica.