Omaggio alla carità
Il dipinto rappresenta la Carità, simboleggiata dalla consegna di un pezzo di pane a due bimbi. Il gesto ricorda episodi vissuti nell’infanzia di Ivano, il committente dell’affresco, in tempi dove la piccola comunità di Cencenighe attraversava periodi di estrema povertà, ma come egli testimonia grazie alla generosità della popolazione si sopravviveva.
Al centro del dipinto sono raffigurati San Luigi e San Ivano, protettori della famiglia Soppelsa, intenti a giocare con dei bambini. Nella parte destra una figura di suonatore, liberamente ispirata al “suonatore cieco” Emilio Lazzarini (nato nel 1832), che al contrario delle persone investite dalla “Carità” presenti nel dipinto, i consiglieri comunali di allora gli negarono l’istanza di sussidio, ed inoltre le nuove leggi gli negarono la possibilità di suonare il violino che gli permetteva di raccogliere qualche soldo per vivere ed in conseguenza a queste restrizioni il Lazzarini morì in miseria.
La frase posta in basso a sinistra reca questa iscrizione: “che se abe poc o trop in sti paès o ben o mal bisogna vive istès” ed è stata scritta dal poeta di Vallada Luigi Lazzaris, ed esprime il contenuto che se si sia ricchi, poveri, Santi, bimbi o pure suonatori il dono della vita è unico e sacrosanto per tutti…
L’opera è realizzata con la tecnica dell’affresco, cioè dipingendo con pigmenti sciolti in acqua su uno strato di malta fresca a base di sabbia e calce, misura 8 m² . Per la realizzazione del dipinto sono occorse 5 “giornate” di lavoro, dal 20 al 24 settembre del 2005.
Affresco a Cencenighe a casa Soppelsa 2005
ACCESSIBILITA’: sempre visibile
UBICAZIONE: piazza 4 novembre n.8 32020 Cencenighe Ag. (BL)