Viaggiare apre la mente a nuove culture, ad esempio in Norvegia e in generale in tutta la Scandinavia è uso comune e ben radicato nella popolazione l’isolarsi in mezzo alla natura, nella hitta (casa simile a una baita, più o meno spartana) o in tenda. L’idea di passare una notte in tenda in mezzo alla natura mi venne in mente, la prima volta, proprio in Norvegia, nei pressi di Flåm, dove alla vista della tundra desiderai di essere lasciato lì “con una tenda, il mio cane e la macchina fotografica”.
Finalmente l’anno scorso dopo varie ricerche e studi e con una strisciata di carta di credito, eccomi nel giardino di casa di mia madre a montare la mia prima tenda.
Il percorso di acquisto è stato molto articolato, con una ricerca di informazioni che hanno positivamente accresciuto la mia conoscenza. Ecco cosa ho imparato.
IL DIRITTO
In Italia ma anche in gran parte d’Europa, esclusi i paesi scandinavi, il campeggio libero è generalmente vietato. Nel territorio italiano, il campeggio è regolamentato dalle regioni, ad esempio in Veneto è esplicitamente vietato fuori dalle aree dedicate e specialmente all’interno dei parchi naturali.
Non è vietato però il bivacco notturno, per il principio che se sono in un ambiente potenzialmente ostile ho il diritto ad un riparo, ma che sia compreso tra l’imbrunire e l’alba. Fuori da questo lasso di tempo è considerato campeggio, che deve essere sempre di misure contenute e non eccedente le 48 ore.
Ci sono delle deroghe sul poter installare una tenda nel parco, come ad esempio se il rifugio ha esaurito i posti letto, evenienza attuale visto il periodo di pandemia da Covid-19 che ha modificato le nostre abitudini.
Il consiglio è che in fase di pianificazione si capisca bene in che tipo di territorio si andrà a fare il bivacco notturno e se questo è consentito dalle norme vigenti in quel posto.
L’accensione di falò, per quanto possano essere belli, è vietata per il pericolo incendi e per il danno che i resti di combustione recando al terreno sottostante.
LA LOGISTICA
Dormire in tenda, specialmente in alta quota, non è una cosa che si può improvvisare, bisogna avere i giusti materiali per far si che la nottata non si trasformi in un incubo. I problemi logistici che si possono dover affrontare sono dovuti, principalmente, al procurarsi l’acqua e a mantenere la giusta temperatura corporea, inoltre c’è il problema di portare comodamente l’attrezzatura in quota.
L’ATTREZZATURA
L’attrezzatura dovrà essere sempre controllata prima di ogni uscita nella natura.
Il dormire in tenda, rispetto al bivacco, ha l’indubbio vantaggio di essere liberi di scegliere dove posizionarla e di poter dormire in un ambiente proprio e privato, senza dover stendersi in brandine usate da altre persone.
Le tende si dividono principalmente in due tipologie, quella a tunnel e quella a cupola. La prima andrà bene in caso di vento forte, la seconda è sicuramente più panoramica. I teli di cui sono composte possono essere progettati per le 4 stagioni, quindi più versatili, oppure per 3 stagioni, più adatti ai climi caldi e quote non troppo elevate. A seconda della costruzione possono avere due teli, per permettere all’umidità della camera di uscire e depositarsi sul secondo telo che poi la scaricherà a terra tenendoci all’asciutto o un telo solo. In ogni caso la bontà della tenda sta nel conservare il calore e nel non farci svegliare la mattina con l’acqua che corre sul pavimento.
Un sonno comodo è dato da due fattori: materassino e sacco a pelo.
Dopo alcune notti in tenda con un materassino auto gonfiante, grosso e pesante, ho scelto di passare a uno ad aria, molto più comodo e leggero.
Nella scelta del sacco a pelo bisogna guardare il range di temperatura, considerando l’acquisto di un sacco a pelo più caldo se si è di sesso femminile. Io uso sia per l’estate che per l’inverno un sacco a pelo con temperatura estrema di -18°, il che vuol dire che a quella temperatura dormirò in maniera scomoda perché il sacco a pelo non sarà in grado di scaldarmi.
Lo zaino che ho scelto è da 45 litri, con schienale rigido, in modo che possa distribuire e sostenere il peso.
Nello zaino, oltre a tenda e sacco a pelo, non devono mai mancare:
– kit medico
– coltellino
– torcia elettrica con relative batterie
– power bank per lo smartphone
– carta igienica
– asciugamano
– bomboletta di gas e relativo fornelletto
– coltellino
– gel igenizzante e salviette umidificate
– viveri
– pentolino, forchette e mestolo
– sacco per l’immondizia
– borraccia con filtro
– borraccia normale
Per fare star tutto nello zaino, un trucco è inserire i viveri all’interno dei pentolini vuoti.
A seconda se avrò disponibilità d’acqua o meno sceglierò cibi liofilizzati o meno, tenendo sempre conto che la durata del mio stare in mezzo alla natura dipenda dalla disponibilità d’acqua che troverò.
Per questo motivo, da un paio d’anni, mi sono attrezzato con una borraccia dota di filtro, che mi permette di bere acqua in sicurezza. Il fattore acqua incide in maniera significativa sul peso dello zaino, se andrò in una zona dove l’acqua scarseggia, questo potrà peserà anche 3 kg in più.
IL LUOGO
La scelta del luogo dove installare la tenda è molto importante, questo dovrà essere il più possibile pianeggiante, non troppo vicina a corsi d’acqua e non in prossimità di una forcella, dove il vento è più forte ma in posizione riparata, a mezza costa. Consultare sempre il meteo e evitare di posizionarsi sotto gli alberi in caso di vento. Coricandosi, la testa, dovrebbe essere leggermente più alta dei piedi in modo da non far defluire il sangue verso il cervello.
DORMIRE IN TENDA CON IL CANE
I cani sono molto più capaci di stare in mezzo alla natura rispetto a noi, ma bisogna comunque considerare i propri bisogni alimentari di acqua e di due porzioni di crocchette al giorno e del poterli tenere legati in un ambiente con potenziale presenza di animali selvatici che potrebbero farci perdere il controllo sul cane. Per ovviare a questo problema in commercio è disponibile una sorta di “cavatappi” che si infila nel terreno permettendo di assicurare il proprio compagno a 4 zampe anche quando non ci sono alberi nelle vicinanze.
UNA VOLTA A CASA
Tornati a casa è consigliabile “arieggiare” la tenda in modo che si asciughi per bene, quindi riporla non nella sua custodia, ma appesa in un armadio oppure ripiegata di una federa di cotone, in modo che si eviti la formazione di funghi che possono danneggiare i teli della tenda.
Il dormire in tenda in montagna è un esperienza bellissima, perché ci dona la possibilità di vederela in momenti non comuni, quando essa si svuota dal turismo caciarone e c’è solo silenzio, dandoci una vera possibilità di comunione con l’ambiente circostante, ricordandoci però, quando smontiamo il campo, di lasciare il luogo che ci ha accolto, cosi come l’abbiamo trovato, portando a valle tutta la spazzatura.